Abstract:
Il percorso storico che ha portato all’inserimento del servizio sociale professionale in ambito ospedaliero mette in evidenza come la specificità professionale dell’Assistente Sociale riesca a svolgere una mansione di raccordo tra i bisogni “sanitari” e i bisogni “sociali” del paziente, favorendo una presa in carico globale della persona, nel rispetto della sua autodeterminazione. A tal proposito, dunque, ci si chiede se già al momento del primo accesso del paziente al Dipartimento Emergenza e Accettazione possa essere utile la presenza di un Assistente Sociale a fianco del personale medico sanitario, per la lettura del bisogno sociale. Nello specifico si studierà come la presenza di un professionista Assistente Sociale al Pronto Soccorso possa diventare un’importante risorsa per la presa in carico immediata delle situazioni ad alta complessità socio-sanitaria, per la possibile riduzione di ricoveri impropri o di accessi ripetuti, per l'individuazione precoce di un rischio sociale e per l'elaborazione di protocolli utili alla presa in carico inter-istituzionale delle situazioni complesse. Dopo aver raccolto alcune importanti esperienze internazionali in cui il "Social Worker" è inserito in équipe al Pronto Soccorso, nonché alcune sperimentazioni avvenute nel territorio italiano, si prenderà come contesto di studio l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese: a partire dall’analisi della strutturazione attuale del Servizio Sociale Ospedaliero dell’Azienda, si rifletterà sui vantaggi che potrebbe portare la collaborazione continuativa di un Assistente Sociale, formato e preparato nella gestione delle emergenze ed urgenze sociali, collocato presso il Pronto Soccorso. Particolare attenzione sarà riservata agli accessi dei minori e alla immediata attivazione, da parte del personale ospedaliero, di procedure di tutela in caso di sospetto maltrattamento, abuso e incuria.