dc.contributor.advisor |
Vallerani, Francesco |
it_IT |
dc.contributor.author |
Pellegrini, Marco <1988> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2018-02-16 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2018-06-22T09:58:39Z |
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dc.date.issued |
2018-03-07 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/12790 |
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dc.description.abstract |
Oggi i turisti sono sempre più indirizzati verso mete inserite in un contesto ambientale incontaminato, in cui possano immergersi nella natura ed isolarsi dai ritmi frenetici della città. A questo proposito il territorio Polesano risulta ricco di mete già consolidate e potenziali, in grado di soddisfare il desiderio di “perdersi” del turista.
Lo studio svolto si concentra sui luoghi attraversati dal basso corso del fiume Adige e cerca di dimostrare come le zone di bonifica di questo territorio possano essere un’ottima attrattiva turistica.
Nel primo capitolo è presente un’analisi del fiume Adige, sulle sue caratteristiche idrografiche e sul suo corso storico, oggi non più presente, e continua presentando alcuni cenni storici tra cui gli insediamenti etruschi e romani e l’antica viabilità. A seguire, nel secondo capitolo, mi sono concentrato sulle grandi opere di bonifica che si sono compiute nel passato e delle difficoltà che questo territorio ha dovuto affrontare.
Nel terzo capitolo ho posto in evidenza come l’ecoturismo possa essere una concreta risorsa per queste zone grazie al grande aumento di turisti in cerca di territori incontaminati dove “perdersi” lontano da tutto. Saranno trattate le attività produttive, l’agricoltura e la pesca, e sarà sottolineata la quiete del paesaggio di bonifica come risorsa turistica (heritage tecnico come le idrovore) e l’importanza della sua tutela. In conclusione verrà presentata l’importante tradizione enogastronomica polesana.
Nel quarto capitolo si delineeranno le principali mete turistiche polesane già affermate che potranno fungere da catalizzatori e da “prima base” per i nuovi avventori che, durante il loro soggiorno, potranno spingersi allo scoperta delle zone e dei paesaggi limitrofi.
Nel quinto capitolo cercherò di spiegare come i piccoli paesi meno conosciuti possano concretamente rappresentare una risorsa per il territorio e come il turismo possa fungere da elemento di diversificazione del mercato per gli imprenditori agricoli del luogo.
A questo proposito prenderò l’esempio dell'aerea tra Cavarzere, Pettorazza Grimani, Fasana e Botti Barbarighe, piccoli paesi tra le province di Venezia, Rovigo e Adria, che, grazie alle loro particolarità paesaggistiche e storiche, potrebbero ambire a diventare meta per un turismo alternativo. |
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dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Marco Pellegrini, 2018 |
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dc.title |
Paesaggi di bonifica e turismo culturale: il caso della bassa pianura tra Adige e Canal Bianco |
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dc.title.alternative |
Paesaggi di bonifica e turismo culturale: il caso della bassa pianura tra Adige e Canal Bianco. |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Sviluppo interculturale dei sistemi turistici |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Economia |
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dc.description.academicyear |
2016/2017, sessione straordinaria |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
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dc.thesis.matricno |
860995 |
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dc.subject.miur |
M-GGR/01 GEOGRAFIA |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Marco Pellegrini (860995@stud.unive.it), 2018-02-16 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Francesco Vallerani (ramusa@unive.it), 2018-03-05 |
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