Abstract:
La ricerca si apre con lo studio della battaglia di Edessa (260 d.C.), considerata nei suoi sviluppi evenemenziali come momento cruciale della storia romana: per la prima volta un imperatore romano, dopo essere stato vinto, viene condotto prigioniero dai nemici in terra straniera.
Si esamina la cattura di Valeriano (253-260 d.C.) da parte di Shapur, re dei Persiani, collazionando le tradizioni divergenti (fonti epigrafiche, iconografiche e letterarie sia orientali che occidentali) con l’intento di chiarire il trattamento dell’imperatore in Persia fino alla sua morte. Inoltre, si analizza il comportamento del figlio Gallieno all’indomani della cattura del padre e il ruolo di Odenato nell’ultio Caesaris, così come emergono dai passi degli autori antichi.
Infine, si tenta di ricostruire l’immagine di Valeriano mettendo a confronto fonti pagane e cristiane. Si sottolinea in tal senso come i due editti emanati dall’imperatore nel 257 e nel 258 d.C. abbiano influenzato gli autori antichi nel giudizio sull’operato del princeps, determinando il loro schieramento in due gruppi: l’uno favorevole e incline a consegnare ai moderni l’immagine di un “eroe nazionale” e l’altro ostile nei suoi confronti, poiché spiega la sua cattura alla luce di un piano punitivo di Dio.