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Abstract
Tema:
L’argomento che vorrei affrontare nella mia tesi è quello della raffigurazione della figura umana in Giappone dal periodo Nara al periodo Heisei. Vorrei parlare di come le bambole siano state usate fin da epoche antiche per raccontare delle storie, arricchendo così il panorama delle arti visive giapponesi, grazie anche ai viandanti che viaggiando per tutto il paese diffusero quest’arte. In particolare dal periodo Edo in poi si svilupperà il bunraku, teatro dei burattini, tipologia di teatro che unisce tre pratiche, l’uso dei burattini, lo shamisen e la narrazione. Col passare del tempo il bunraku si raffina sempre di più, modellando i suoi burattini nella forma, nel carattere e nell’espressione, creando così vari tipologie fisse e, poiché ogni personaggio ha le sue personali caratteristiche, non ci sono altri burattini che gli somiglino. Dal periodo Edo fino al giorno d’oggi per coloro che manovrano i burattini la difficoltà maggiore sta non tanto nel muoverli, quanto piuttosto nel trasmettere le emozioni dei personaggi che interpretano. Inoltre nel periodo Showa, è nata la puppet animation, grazie a Mochinaga Tadahito, regista e padre di questo nuovo tipo di animazione. Egli inizia a sperimentare questo nuovo stile e tra i suoi assistenti ci saranno anche Kawamoto Kihachiro e Okamoto Tadanari, che lavoreranno attivamente a questo nuovo progetto, assorbendo conoscenze che metteranno poi in pratica nei loro film. Da questo momento la puppet animation verrà usata anche nei programmi televisivi, in particolare in Giappone divenne un genere molto famoso e apprezzato. Il pubblico non è solo infantile, anzi, questi film o serie tv sono state fatte appositamente per gli adulti, per esempio nel 2016 è stato lanciato sul mercato un puppet show intitolato Thunderbolt Fantasy, nato da una collaborazione tra registi giapponesi e taiwanesi e, siccome ottenne subito un gran successo, nel 2018 è stata programmata l’uscita della seconda serie. Oltre a questo, anche il svariati ambiti, vedremo come al posto di esseri umani si privilegerà la figura di bambole o burattini, realizzando nuove prospettive per il futuro e nuove forme d’arte.
Quesito di ricerca:
I burattini sono sempre stati usati in tutto il mondo, ma a seconda delle circostanze o dello scopo con cui venivano usate, la loro funzione cambiava. È diverso il modo in cui vengono costruite, il modo in cui comunicano con noi uomini ed è interessante vedere come, ad esempio nel caso del teatro, vengano addirittura usate in sostituzione dell’uomo stesso. Nel caso del Giappone i burattini sono stati usati fin dai tempi antichi come simulacri in grado di attirare su di sé gli spiriti malvagi, in modo da proteggere le persone come una sorta di amuleto. Ma oltre al suo ruolo magico-religioso, le bambole avevano anche un ruolo giocoso, ludico e di puro intrattenimento. In seguito i burattini vennero usati per raccontare storie e grazie al bunraku, che usa burattini di una sublime bellezza, il ruolo del burattino cambia ancora una volta. Il panorama si arricchisce anche con l’avvento della puppet animation e con il commercio delle BJD.
Penso che sia importante parlare di questo argomento, poiché vivendo in una società sempre più tecnologica, meccanizzata e aggiungerei a volte incapace di stupirsi, confrontarsi con un burattino, figura inanimata, ma pur sempre creata da noi, potrebbe mettere in evidenza qualcosa che tendiamo a nascondere o che non vogliamo vedere. Tuttavia la funzione dei burattini non si limita solo a questo, ma riescono a portarci in un mondo fantastico, facendoci sognare ad occhi aperti, come se loro fossero davvero umani. Quindi sebbene il burattino sia un oggetto inanimato, può risvegliare in noi l’umanità che stiamo via via perdendo. |
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