Burattini e raffigurazioni dell'essere umano in Giappone: dal bunraku alla puppet animation

DSpace/Manakin Repository

Show simple item record

dc.contributor.advisor Ruperti, Bonaventura it_IT
dc.contributor.author Mori, Martina <1993> it_IT
dc.date.accessioned 2018-02-18 it_IT
dc.date.accessioned 2018-06-22T08:47:08Z
dc.date.issued 2018-03-20 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/12607
dc.description.abstract Abstract Tema: L’argomento che vorrei affrontare nella mia tesi è quello della raffigurazione della figura umana in Giappone dal periodo Nara al periodo Heisei. Vorrei parlare di come le bambole siano state usate fin da epoche antiche per raccontare delle storie, arricchendo così il panorama delle arti visive giapponesi, grazie anche ai viandanti che viaggiando per tutto il paese diffusero quest’arte. In particolare dal periodo Edo in poi si svilupperà il bunraku, teatro dei burattini, tipologia di teatro che unisce tre pratiche, l’uso dei burattini, lo shamisen e la narrazione. Col passare del tempo il bunraku si raffina sempre di più, modellando i suoi burattini nella forma, nel carattere e nell’espressione, creando così vari tipologie fisse e, poiché ogni personaggio ha le sue personali caratteristiche, non ci sono altri burattini che gli somiglino. Dal periodo Edo fino al giorno d’oggi per coloro che manovrano i burattini la difficoltà maggiore sta non tanto nel muoverli, quanto piuttosto nel trasmettere le emozioni dei personaggi che interpretano. Inoltre nel periodo Showa, è nata la puppet animation, grazie a Mochinaga Tadahito, regista e padre di questo nuovo tipo di animazione. Egli inizia a sperimentare questo nuovo stile e tra i suoi assistenti ci saranno anche Kawamoto Kihachiro e Okamoto Tadanari, che lavoreranno attivamente a questo nuovo progetto, assorbendo conoscenze che metteranno poi in pratica nei loro film. Da questo momento la puppet animation verrà usata anche nei programmi televisivi, in particolare in Giappone divenne un genere molto famoso e apprezzato. Il pubblico non è solo infantile, anzi, questi film o serie tv sono state fatte appositamente per gli adulti, per esempio nel 2016 è stato lanciato sul mercato un puppet show intitolato Thunderbolt Fantasy, nato da una collaborazione tra registi giapponesi e taiwanesi e, siccome ottenne subito un gran successo, nel 2018 è stata programmata l’uscita della seconda serie. Oltre a questo, anche il svariati ambiti, vedremo come al posto di esseri umani si privilegerà la figura di bambole o burattini, realizzando nuove prospettive per il futuro e nuove forme d’arte. Quesito di ricerca: I burattini sono sempre stati usati in tutto il mondo, ma a seconda delle circostanze o dello scopo con cui venivano usate, la loro funzione cambiava. È diverso il modo in cui vengono costruite, il modo in cui comunicano con noi uomini ed è interessante vedere come, ad esempio nel caso del teatro, vengano addirittura usate in sostituzione dell’uomo stesso. Nel caso del Giappone i burattini sono stati usati fin dai tempi antichi come simulacri in grado di attirare su di sé gli spiriti malvagi, in modo da proteggere le persone come una sorta di amuleto. Ma oltre al suo ruolo magico-religioso, le bambole avevano anche un ruolo giocoso, ludico e di puro intrattenimento. In seguito i burattini vennero usati per raccontare storie e grazie al bunraku, che usa burattini di una sublime bellezza, il ruolo del burattino cambia ancora una volta. Il panorama si arricchisce anche con l’avvento della puppet animation e con il commercio delle BJD. Penso che sia importante parlare di questo argomento, poiché vivendo in una società sempre più tecnologica, meccanizzata e aggiungerei a volte incapace di stupirsi, confrontarsi con un burattino, figura inanimata, ma pur sempre creata da noi, potrebbe mettere in evidenza qualcosa che tendiamo a nascondere o che non vogliamo vedere. Tuttavia la funzione dei burattini non si limita solo a questo, ma riescono a portarci in un mondo fantastico, facendoci sognare ad occhi aperti, come se loro fossero davvero umani. Quindi sebbene il burattino sia un oggetto inanimato, può risvegliare in noi l’umanità che stiamo via via perdendo. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Martina Mori, 2018 it_IT
dc.title Burattini e raffigurazioni dell'essere umano in Giappone: dal bunraku alla puppet animation it_IT
dc.title.alternative Burattini e raffigurazioni dell’essere umano in Giappone, Dal bunraku alla puppet animation verso lo sviluppo del fantoccio contemporaneo it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lingue e civiltà dell'asia e dell'africa mediterranea it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea it_IT
dc.description.academicyear 2016/2017, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 841044 it_IT
dc.subject.miur L-OR/22 LINGUE E LETTERATURE DEL GIAPPONE E DELLA COREA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language GIAPPONESE it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Martina Mori (841044@stud.unive.it), 2018-02-18 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Bonaventura Ruperti (ruperti@unive.it), 2018-03-05 it_IT


Files in this item

This item appears in the following Collection(s)

Show simple item record