Abstract:
Possiamo individuare un filo rosso che tiene assieme il grande processo di rinnovamento del Concilio
Vaticano II, la teologia evangelica ortodossa di Karl Barth e la teologia ampia e complessa
del cattolico Hans Küng, che spazia dal problema della giustificazione per fede a quello del dialogo
cristiano-islamico, per darne gli estremi concettuali e temporali. Un filo rosso che, del resto, diventa anche
una netta linea di separazione attraversata dalla Chiesa nel corso del profondo rivolgimento a cui andò
incontro negli anni centrali del '900.
Si tratta di un percorso che portò la chiesa all'apertura all'altro, indistintamente da quanta estraneità portasse con sé. Lo si può individuare in particolare considerando due temi fondativi e caratteristici del Concilio fin dalla sua inaugurazione sotto Giovanni XXIII: la questione ecumenica e il rapporto con gli ebrei.
É questa traccia di percorso che qui si intende portare alla luce, per indicare un cammino di
feconda e reciproca comprensione che nel passato ha riguardato la Chiesa cattolica, le chiese riformate e
l'ebraismo, e che in futuro potrebbe riguardare tutti gli uomini nella varietà delle loro culture, religioni e
convinzioni.