Abstract:
Nella presente tesi mi occupo di analizzare dieci manoscritti toscani redatti nel XIV secolo, i quali presentano tracce del bestiario ibrido e non della prima cantica della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Le vignette che contengono il bestiario verranno classificate tra completamente illustrate e parzialmente illustrate, verranno descritte e commentate al fine di capire quali topoi iconografici usa Dante come fonte d’ispirazione per descrivere le fisionomie e gli atteggiamenti delle bestie infernali e quali modelli illustrativi animali invece vengono usati dai miniatori nel momento in cui si occupano della realizzazione delle vignette in ogni codice.
Lo scopo della mia analisi è capire se esiste sempre una corrispondenza tra il contenuto dei versi danteschi ed il contenuto delle illustrazioni bestiarie; qualora non ci fosse una corrispondenza è mio compito cercare di capire quali iconografie note sono state prese a modello dai miniatori dato che molto spesso essi non conoscevano il contenuto della Commedia quindi non riuscivano ad interpretare correttamente le allegorie morali ed il pensiero del sommo poeta Dante.