Abstract:
L'elaborato indaga la vicenda delle esposizioni d'arte provinciali promosse dal Sindacato fascista Belle Arti a Treviso dal 1927 al 1942, sottolineando, in particolare, l'importanza rivestita da quest'ultime nel contribuire alla formazione del patrimonio artistico della Galleria comunale d'Arte Moderna della città. L'analisi delle esposizioni sindacali è stata condotta a partire dallo studio preliminare dei cataloghi pubblicati per l'occasione che restano ad oggi la testimonianza più diretta e concreta di queste manifestazioni e dai numerosi articoli di giornale pubblicati dalle riviste e testate giornalistiche locali. Uno spazio è stato riservato anche allo studio di altre due significative iniziative culturali che hanno segnato la storia della città trevigiana negli anni del Fascismo: la Mostra d’Arte Universitaria del 1930 promossa dal G.U.F e la Mostra delle Arti Popolari, gestita dal Dopolavoro provinciale di Treviso che videro Giuseppe Mazzotti quale loro indiscusso promotore, com’era avvenuto con le mostre d’arte degli stessi anni. L'analisi condotta attorno a queste mostre ha permesso una lettura delle situazioni e delle personalità che hanno caratterizzato l'arte trevigiana fra le due guerre secondo un'ottica "orizzontale" cioè ravvicinata consentendone di comprendere al meglio la loro importanza e centralità avuta nel Ventennio fascista.