Abstract:
Dal 2006, anno dello sbarco di Google in Cina sia come motore di ricerca che sistema operativo Android, ha affrontato importanti questioni a livello istituzionale, sociale e politico, tanto che nel 2009, vittima di un potente attacco informatico e di censure, Google esce dal mercato cinese.
Si creano così delle finestre di opportunità per i produttori cinesi del settore mobile, rappresentate in primo luogo dal boom del mercato di smartphone in Cina, poi dall’aumento di disponibilità tecnologica del mercato cinese e quindi di smartphone di nuova generazione, infine una finestra legata al governo cinese cioè sul fronte istituzionale.
I produttori di cellulari nel mercato cinese rispondono prontamente alla situazione creatasi offrendo dispositivi la cui forza non si basa più sul prodotto in sé, ma sul sistema operativo.
Tra questi produttori uno dei più conosciuti sulla scena mondiale è Xiaomi, una delle aziende cinesi del settore hi-tech a maggior tasso di crescita, nata nel 2010 e capace in appena tre anni di diventare leader del settore della telefonia mobile nel Paese asiatico. A guidare questa impresa è stato lo spirito carismatico e in parte anche di emulazione verso Apple, del suo fondatore Lei Jun, che ha adottato una strategia di marketing e commerciale di prezzo aggressiva verso i competitor, riuscendo ad ottenere la posizione dominante. Il primo grande successo risale al 2011 quando viene lanciato sul mercato lo Xiaomi Phone, uno smartphone che dal punto di vista hardware riesce a competere con i top di gamma degli altri leader del settore ma con un prezzo inferiore anche del 50%. Basandosi sull’architettura Android, Xiaomi sviluppa un proprio sistema operativo con una serie di applicazioni create ex-novo per il mercato cinese.
La tesi analizzerà pertanto l’iniziale ingresso di Google in Cina come motore di ricerca e come sistema operativo, la sua successiva uscita dal mercato cinese causata da controversie principalmente istituzionali. Studierò poi la storia e il percorso strategico adottato da Xiaomi che, di fronte alle finestre di opportunità presentatesi con l’uscita di Google dal settore mobile, riesce ad ottenere la fiducia dei consumatori e la posizione dominante nel mercano cinese.