Abstract:
Montegallo è un comune dell’Appennino marchigiano, ai piedi del Vettore, cima più alta della catena dei Sibillini. I piccoli paesi che lo compongono sono stati interessati da decenni di spopolamento e oggi il comune conta meno di seicento abitanti, molti dei quali non sono residenti effettivi. Montegallo condivide, perciò, la marginalità economica e sociale di larga parte della montagna italiana. Il senso di frammentazione e marginalità odierni si traducono in una percezione di fine imminente, di morte del luogo, acuita dagli eventi sismici del 2016, che hanno duramente colpito la zona.
Attraverso il concetto “denso” di paesaggio, su cui è imperniato il complesso rapporto tra una comunità e il suo ambiente, si intendono qui indagare le dinamiche che interessano questa particolare realtà. In questo lavoro, cercherò di comprendere l’attuale costruzione del senso del luogo nel microcosmo Montegallo, mediante l’analisi degli eventi e dei fenomeni “cristallizzati” nelle forme del paesaggio montegallese e nelle percezioni delle persone. Saranno in primo piano le memorie, le narrazioni e le storie di chi il luogo lo vive e lo porta dentro sé. Esse orientano l’agire sul luogo; procederò, dunque, ad un’analisi delle pratiche e micro-pratiche, che dal senso pervasivo della fine del luogo, fondano un modo particolare di viverlo e attraversarlo, rappresentando una strada per dargli nuova vita.