Abstract:
Con questo lavoro di tesi si vuole studiare il nuovo panorama televisivo italiano che risulta essere nel pieno di un consistente cambiamento sia dal punto di vista delle tecnologie adottate sia dal punto di vista dell’esperienza di consumo dei contenuti da parte del telespettatore/consumatore. Queste novità rappresentano per i diversi player del settore, sia per gli storici come Rai, Mediaset e La7 sia per i nuovi come Sky e Discovery, una serie di minacce-opportunità con le quali questi si devono scontrare e che dovranno assimilare e sfruttare a proprio vantaggio. In particolare risulta rilevante il ruolo guadagnato dal mondo internet-enabled nel mercato dell’intrattenimento televisivo con la conseguenza di rendere lo spazio web e dei social media il luogo per eccellenza dove poter intercettare la potenziale audience, negli ultimi anni infatti si è diffuso sempre di più il termine di Social Tv. I cambiamenti nella fruizione dei contenuti che sono stati riscontrati, soprattutto nelle generazioni più giovani della popolazione italiana, hanno spinto le media company ha rivalutare e riorganizzare la propria cultura aziendale integrando i nuovi servizi nati dalla convergenza tra Internet e Tv. Per quanto riguarda i cambiamenti nel comportamento dei consumatori quello che più ha rivoluzionato il settore concerne le relazioni con attori e contenuti e la propensione alla partecipazione al processo di creazione dell’offerta televisiva, cioè i programmi che presi nel loro insieme specificatamente per ogni player ne formano il palinsesto, ciò è stato reso possibile proprio grazie ai social network e alla sempre maggior presenza della popolazione sul web.È all’interno di questo scenario che ora si trovano player e consumatori e da qui si vuole partire per analizzare i nuovi modelli di business che si sono sviluppati e quali sono attualmente gli strumenti a disposizione dei broadcaster per intercettare il nuovo tipo di consumatore che si sta delineando, la cui principale caratteristica è la maggior presenza nel mondo del web e della conseguente volontà di partecipazione che lo rende anche produttore portando alla coniazione del termine prosumer. Appare così naturale per gli operatori televisivi dover investire nel settore della pubblicità online e nei social media per sfruttare i nuovi strumenti digital e social che ora sembrano indispensabili per poter ingaggiare i telespettatori.