Abstract:
La presente tesi conduce ad una riflessione sulle recenti pratiche di incontro tra patrimonio antico e arte attuale, focalizzandosi sulla formula espositiva di Contrepoint proposta dal Musée du Louvre nel 2004, che vede dodici artisti attuali intervenire con media differenti nelle sale del museo parigino. Attraverso le premesse teoriche riguardanti il ruolo del fruitore nei processi di interpretazione e attualizzazione di un’opera e la questione della fusione di orizzonti, cercheremo di comprendere se questa formula espositiva raggiunga le premesse sperate, ovvero creare un incontro quasi immediato tra il visitatore e le opere presentate e accrescere di conseguenza l’interesse dei pubblici sia per la collezione permanente che per le opere contemporanee. L’approccio alla traduzione di Popovič, ci permette di suddividere le risposte interpretative degli artisti in citazionali e implicite, al fine di analizzare l’atteggiamento di reinterpretazione e traduzione di un’opera antica. L’ultima parte dell’elaborato si focalizza sulla ricezione da parte dei pubblici e delle possibili relazioni che questi riescono a intrattenere, cercando di dimostrare da un lato come l’esposizione sia un’istanza determinante per lo sguardo che i pubblici hanno sull'arte, dall’altro che tuttavia non è sufficiente la giustapposizione di opere per creare un discorso sull’arte che coinvolga democraticamente tutti i pubblici.