Abstract:
Questa tesi nasce dalla collaborazione con la professoressa Alessandra Carrieri: negli ultimi anni, durante un corso specifico riguardante il Restauro dell’Arte Contemporanea, nel quale gli studenti del corso di Laurea Magistrale in Scienze Chimiche per la Conservazione e il Restauro hanno potuto relazionarsi con il particolare caso del restauro e della conservazione dei Rodovetri.
Con il termine Rodovetro si intende un foglio di nitrato o di acetato di cellulosa, utilizzato a partire dalla prima metà del Novecento per la realizzazione di cortometraggi, lungometraggi e film d’animazione. In particolar modo, il soggetto di questa tesi è il materiale proveniente dal Musil (Museo dell’Industria e del Lavoro) di Brescia, nel quale sono conservati i Rodovetri prodotti dalla Gamma Film di Roberto e Gino Gavioli, attiva tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Ottanta. All’interno della vastissima produzione dei Gavioli si trova un numero elevato di soggetti originali, con personaggi destinati ad entrare nella vita degli italiani attraverso la televisione, in particolar modo grazie alla trasmissione Carosello (in onda dal 3 febbraio 1957 al 1 gennaio 1977).
Questo elaborato nasce con l’intento di approfondire la conoscenza dei materiali utilizzati per la realizzazione di cartoni animati, attraverso la caratterizzazione del supporto plastico (composto da fogli sottili di nitrato o acetato di cellulosa) e delle stesure pittoriche raffiguranti i personaggi, analizzando i campioni prelevati dai Rodovetri conservati al Musil di Brescia.
Per la caratterizzazione dei materiali plastici e pittorici sono state utilizzate diverse analisi: oltre alle osservazioni con microscopio ottico a contatto, i campioni sono stati analizzati con Spettroscopia FT-IR in Riflettanza Totale Attenuata (ATR), Spettroscopia in Riflettanza a Fibre Ottiche (FORS), Spettroscopia Infrarossa in Riflettanza Esterna (ER-FTIR) e Pirolisi accoppiata con Gascromatografia e Spettrometro di Massa (Py-GC-MS). Grazie alle informazioni ottenute, è possibile determinare, oltre alla composizione della matrice polimerica, lo stato di conservazione e, eventualmente, i prodotti dei meccanismi di degrado.
La seconda parte del lavoro ha previsto il costante monitoraggio delle condizioni conservative di alcuni provini (realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona) sottoposti a diversi tipi di invecchiamento accelerato in laboratorio (alta temperatura, bassa temperatura, umidità, luce UV). Le tecniche utilizzate in questa fase di lavoro sono state: microscopia ottica a contatto, Spettrofotocolorimetria e Spettroscopia FTIR-ATR. Inoltre, è stato fatto un confronto tra i diversi tipi di invecchiamento e il materiale tal quale mediante Py-GC-MS.
Al fine di approfondire ulteriormente la conoscenza del comportamento dell’acetato di cellulosa sottoposto ad invecchiamento naturale e artificiale, sono state effettuate anche delle analisi dinamico-meccaniche (DMA).
L’utilizzo di tecniche analitiche complementari non invasive e micro-invasive ha permesso di sviluppare la conoscenza dei materiali a più livelli, dalle osservazioni morfologiche e superficiali alla composizione della matrice polimerica del supporto e degli strati pittorici.