Abstract:
In russo si possono distinguere due forme verbali, perfettiva e imperfettiva, generalmente ricavate l’una dall’altra tramite prefissazione. Nella letteratura, i prefissi sono stati suddivisi in due classi in base alle modifiche apportate al predicato verbale: i prefissi lessicali possono modificare il valore lessicale del verbo, i prefissi sovralessicali possono invece cambiare il significato del predicato alla pari di un avverbio. Generalmente, la differenza di interpretazione si riconduce alla diversa posizione dei prefissi nella struttura sintattica della frase, rispettivamente all’interno ed all’esterno del VP. Un’ulteriore classe è stata successivamente individuata da Tatevosov (2008): lo studioso sostiene infatti che i prefissi do- (terminativo) e pere- (ripetizione) non possano essere considerati né lessicali né sovralessicali, dal momento che non condividono buona parte delle peculiarità che contraddistinguono queste classi. Ad essi è stata quindi attribuita una classe a sé, la classe dei prefissi intermedi. Partendo da questa ipotesi, nel presente elaborato sarà analizzato un corpus di un centinaio di esempi (tratti dal Nacional’nyj Korpus Russkogo Jazyka) con lo scopo di verificare le osservazioni avanzate da Tatevosov. Il lavoro è stato quindi strutturato in sei capitoli. Nei primi tre saranno delineati il concetto di aspetto, la suddivisione in prefissi e la teoria di Tatevosov (2008). Gli ultimi tre illustreranno il corpus realizzato e la discussione dell’analisi che di questo è stata fatta. In appendice è poi possibile trovare tutti gli esempi raccolti.