Abstract:
L’elaborato finale è frutto di un’esperienza personale di tirocinio presso l’Area Inclusione sociale di Trento, insieme ad un gruppo di persone senza dimora. Il progetto interessato è chiamato Hope, ovvero Homeless Peer e si basa sulla partecipazione degli utenti alla gestione e organizzazione di alcune attività inerenti il medesimo servizio. In particolare, si tratta di un gruppo di persone che hanno o hanno avuto situazioni di vita come senza dimora e che attualmente gestiscono due case di accoglienza notturna, seppur con numeri ridotti (15 persone per casa) e altre attività di accompagnamento e mediazione con homeless.
Si parte da un’analisi dei concetti di Innovazione sociale e Welfare Generativo, come basi teoriche su cui sviluppare nuove forme di fare welfare. Successivamente si presenta il fenomeno delle persone senza dimora in Italia e, nello specifico, nella provincia di Trento, analizzando anche i diversi servizi proposti per e con le persone in situazione di marginalità. Ci si concentra, poi, su un capitolo inerente la ricerca effettuata, raccontando le fasi, la gestione, e la vita quotidiana del progetto Hope attraverso il ricorso delle interviste realizzate sul campo. Lo scopo di tale elaborato vorrebbe essere quello di testimoniare come tale progetto possa essere un esempio di un nuovo modo di fare welfare che superi le dinamiche assistenzialistiche per un approccio che coinvolga gli utenti in prima persona, come portatori di conoscenze derivanti dall’esperienza.