Abstract:
Tra il 2007 e il 2016 alcuni personaggi statunitensi e britannici espressero contrizione per aver favorito, appoggiato o permesso, l'invasione dell'Iraq, avvenuta nel marzo 2003.
Al momento dell'invasione tali personaggi ricoprivano importanti posizioni governative o nella vita politica dei rispettivi governi e, una volta terminato l'incarico, espressero contrizione per l'invasione a seconda del proprio ruolo, e sulla base dei singoli atti che determinavano una propria personale responsabilità.
Questo lavoro racconta la storia le offerte di contrizione presentate tra il 2005 e il 2016 da alcuni personaggi politici statunitensi e britannici, per aver permesso, favorito o concesso l'invasione dell'Iraq.
Il lavoro intende analizzare le dichiarazioni di contrizione per dimostrare come esse abbiano un'evidente valenza politica, sia come esse appaiano a volte esaustive, a volte insufficienti.
I discorsi di contrizione furono rivolti principalmente ai cittadini della propria nazione di appartenenza e solo in rare occasioni si rivolsero ai cittadini Iracheni. Infine, le dichiarazioni di contrizione presenti nei discorsi pronunciati dai personaggi studiati, dimostrano come i loro enunciatari non intendessero quasi mai esprimere una reale autocritica. Un'eccessiva giustificazione delle scelte compiute, la poca chiarezza nell'esposizione della contrizione e la mancata presenza di rappresentanza delle vittime durante i discorsi di scuse e di contrizione rafforzano tale tesi.