Abstract:
Con il presente lavoro si è cercato di ricostruire l’evoluzione normativa del reato di false comunicazioni sociali, dall’originaria previsione di cui al Codice del Commercio del 1882 e fino ad arrivare alla normativa attualmente vigente, disposta dalla Legge 69/2015. A tale scopo si è voluto seguire un deciso percorso logico, avente origine dalla considerazione dell’odierna portata informativa del bilancio d’esercizio nonché della sua rilevanza nei confronti dei soggetti esterni all’impresa, discutendo in particolare sul fatto che – data la crescente esigenza di tutela dei soggetti terzi – sia maturata, nel corso del tempo, l’idea per cui dovesse essere disposta tanto una legislazione civile, quanto una penale, a garanzia dell’attendibilità dei dati in esso contenuti. Al pari della prima, anche la normativa penale ha subito una profonda evoluzione, giungendo a tutelare oggi, in ultima istanza, la trasparenza dell’informazione societaria e statuendo definitivamente, a seguito dell’intervento delle Sezioni Unite, la rilevanza penale delle valutazioni di bilancio, così da confermare il carattere di elevata soggettività del documento già riconosciuto a livello civilistico. Si è, infine, posta l’attenzione sulle implicazioni di una tale pronuncia nei confronti dei soggetti incaricati al controllo contabile sul bilancio, nonché sugli strumenti a loro disposizione e sulla relativa responsabilità circa l’individuazione delle frodi contabili.