Abstract:
Il trasporto commerciale via mare interessa il 90% delle materie prime utilizzate. Questo settore nel corso del tempo ha vissuto fasi di espansione e fasi di depressione a seconda dell’andamento dell’economia e della domanda globale. In particolare dopo un periodo di super cycle, dove l’offerta delle società armatoriali non era in grado di sostenere la domanda globale, si è manifestato un ridimensionamento della domanda, del reddito e dei bisogni dei consumatori, a conseguenza della crisi finanziaria. L’apice della crisi del trasporto marittimo è stata toccata nel 2016 a seguito del fallimento della settima compagnia mondiale di trasporto marittimo: la società coreana Hanjin Shipping.
Lo scopo del presente elaborato è l’analisi dei profili di rischio del settore analizzando poi il caso specifico di una società di trasporto marittimo italiana: Premuda S.p.A.
Per il raggiungimento dell’obiettivo di tesi si è innanzitutto posto attenzione sul processo di gestione del rischio da parte delle imprese in generale, mappando poi i principali rischi. Si è operata una distinzione tra rischi interni, imputabili all’attività interna dell’impresa, e rischi esterni derivanti dall’ambiente nel quale opera l’azienda stessa.
Nella seconda parte dell’elaborato ci si è concentrati sul settore del trasporto marittimo inquadrandolo dapprima in termini storici e giuridici; poi analizzando, sia dal punto di vista teorico sia da quello macroeconomico, l’andamento in generale del mercato e dei sotto settori (dry bulk, tanker market e portacontainer) e gli specifici profili di rischio riscontrabili nel settore.
Nella parte finale dell’elaborato è stata svolta un’analisi dell’impresa Premuda S.p.A. volta a constatare e dimostrare l’incidenza dei profili di rischio.