Abstract:
Questo elaborato ha la finalità di analizzare la figura di Lucio Fontana ceramista, attraverso un’analisi storico-critica dei tre temi principali trattati – figurativo, spaziale e sacro – e delle collaborazioni in ambito architettonico. Nel primo capitolo viene delineata la figura di Lucio Fontana scultore nel suo complesso, al fine porla a confronto con quella coeva di ceramista. Quest’ultima viene tracciata in maniera generale nel secondo capitolo, soprattutto per quanto riguarda la sua attività nella Manifattura Mazzotti ad Albissola ed il breve soggiorno a Sèvres, attraverso un’analisi delle mostre e delle esposizioni monografiche tenute in particolare a Milano. Nel terzo capitolo vengono approfondite la serie di ceramiche a carattere figurativo, divise in nature morte e temi marini realizzate negli ultimi anni Trenta e la predilezione per i pagliacci, le maschere e le battaglie realizzate su cui si concentra dopo il ritorno dall’Argentina. Il quarto capitolo, dopo una breve parentesi sul movimento spaziale e sulla descrizione dei Manifesti, ha invece la finalità di esaminare le ceramiche a tema spaziale, quel vaso ciclo di tavolette, vasi o piatti, intitolate, come le coeve opere su tela, Concetti spaziali. Nel quinto capitolo vengono prese in considerazione le opere a carattere religioso, quali, la V Porta per il Duomo di Milano, le tre versioni della Via Crucis – una in ceramica policroma, una in ceramica bianca e l’ultima in terracotta – l’Apparizione del Sacro Cuore in San Fedele, e Pala della Vergine Assunta, nonché le singole realizzazioni su questo tema. L’ultimo capitolo ha lo scopo di analizzare quelle opere in ceramiche che Fontana realizza in collaborazione o su committenza di architetti.