Abstract:
Le karez sono un sistema di irrigazione tradizionale nate in Iran tra il IX e l’VIII secolo a.C. e sviluppatesi in diversi Paesi, tra i quali la regione cinese dello Xinjiang. In Xinjiang esse prendono il nome di karez e sono presenti nell'oasi di Turfan. Le karez hanno modificato l’architettura dell’oasi, diversificandola da altre zone, la società, dettandone la struttura sociale, e infine la cultura, arricchendola di leggende, tradizioni e riti. Così facendo hanno creato un indistruttibile sistema di valori legati alla comprensione dei luoghi, dei paesaggi e delle specie presenti in un determinato ecosistema da parte del genere umano. Se l’essere umano riesce a creare uno stretto legame con la natura, trae da essa benefici sia materiali che immateriali: i benefici immateriali che le persone ottengono dall’ecosistema sotto forma di arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, riflessione, svago ed esperienze estetiche prendono il nome di servizi ecosistemici culturali.
Nonostante l’importanza dei servizi ecosistemici culturali, il più delle volte essi non vengono presi in considerazione durante i lavori di modernizzazione e sviluppo economico, come accade appunto a Turfan: il Governo Centrale, puntando su un rapido sviluppo delle regioni occidentali cinesi, non tiene in considerazione la cultura locale, di cui le karez svolgono un ruolo fondamentale. Trovare un punto d’incontro tra governo di Pechino e governi locali non è cosa facile, ma il caso analizzato riguardante le karez della Repubblica Islamica dell’Iran sembra essere un buon punto di partenza da cui trarre un importante e ben riuscito esempio. Salvaguardare le karez, così come altri sistemi tradizionali, permette al genere umano di trarre costanti benefici dall’ecosistema poiché consente di creare un forte legame con la natura, che facilita la creazione del benessere personale, sociale ed economico.