Abstract:
La tesi cerca di creare un raccordo tra i meccanismi industriali dell’arte contemporanea e quelli dell’arte del passato. A partire dal Quattrocento, la bottega artistica è, infatti, da considerare come una piccola industria che produce opere d’arte. Questo meccanismo si evolve e si perfeziona con l’artista Rubens. Nel panorarma contemporaneo, poi, l’industria è preponderante nel mondo dell’arte. La riproducibilità tecnica ha influenzato ed influenza notevolmente la produzione degli artisti, ed ha cambiato anche la natura dell’opera. Così, la pubblicità e il marketing hanno, ora, un ruolo fondamentale. Al crocevia si trova Marcel Duchamp, che ha stravolto il concetto di manifatturiero con il suo prelievo dal reale e ha inaugurato la nuova tendenza artistica, dove i più grandi nomi affidano ad altri la produzione, affermando che l’«idea» è portatrice del vero valore dei pezzi. Oltre alle dinamiche industriali dell’arte contemporanea – divise tra le factories dei grandi artisti e le aziende che realizzano opere per altri – è preso in esame il mercato, che ha forte influenza sugli artisti e sulle opere, nonché sul brand. In sottofondo, vi è sempre il problema dell’autorialità, dal momento che i lavori sono spesso prodotti da altri e non dall’artista, che invece è il fautore del progetto.