Abstract:
Il riciclaggio è l’unico strumento attraverso il quale i criminali e la criminalità organizzata hanno la possibilità di “pulire” e quindi di rendere utilizzabile il denaro proveniente da crimini senza destare alcun sospetto; per questo motivo il fenomeno in questione è la diretta conseguenza di tutti i crimini che generano profitto.
Al fine di salvaguardare l’intero sistema economico dal pericoloso fenomeno e dalle drastiche conseguenze che da esso derivano, il legislatore nazionale sulla base delle direttive internazionali ha, sin dagli anni 80’, posto in essere strumenti di prevenzione e di repressione del riciclaggio.
Tra gli strumenti di repressione spiccano per importanza e efficacia gli articoli 648bis e 648ter1 del Codice Penale, i quali definiscono i reati di “Riciclaggio” e “Autoriciclaggio”.
Oggetto di questo scritto sarà l’analisi e la messa in luce delle principali caratteristiche e criticità dei reati di cui agli articoli 648bis e 648ter1 del Codice Penale; particolare attenzione viene rivolta a ciò che venne definito dalla dottrina come il c.d. “privilegio di autoriciclaggio” il quale ha escluso, fino al 1 Gennaio 2015, la punibilità del reato di riciclaggio per chiunque avesse commesso o concorso a commettere il delitto presupposto.