Abstract:
Al giorno d’oggi, in un mondo sempre più globalizzato, in cui vi è una spietata concorrenza su tutti i fronti, non esiste impresa che non sia spinta ad innovare e ad avere nuove idee. Le start up rappresentano una spinta innovativa importante per il sistema economico di un Paese, ciò nonostante, lo sviluppo di queste nuove imprese porta con sé una serie di problematiche.
Uno degli aspetti di maggior interesse per un’azienda che si trova nei suoi primi momenti di vita è lo sviluppo del proprio brand. In studi recenti si è notato che le startup tendono a dare maggior importanza agli aspetti finanziari piuttosto che al branding e alla sua costruzione che invece può rivelarsi la chiave del successo, sia per attrarre investitori, sia per i consumatori.
Questa ricerca si pone come obiettivo quello di analizzare il ruolo del brand e l’importanza che gli viene data nelle prime fasi di sviluppo di un’impresa e in particolare si vuole porre attenzione all’eventuale presenza di un gap di percezione del brand che si può verificare tra management e consumatori. L’elaborato è diviso in due parti principali. La prima parte del lavoro è dedicata a fornire un quadro di riferimento teorico del processo di sviluppo di una startup e del brand all’interno di questa realtà. Si è ritenuto poi fondamentale enfatizzare a livello teorico l’importanza del gap di percezione che si può verificare e gli effetti che questo ha sulla performance di un’azienda. La seconda parte dell’elaborato invece, riguarda l’indagine: ci si è focalizzati sul settore delle biotecnologie analizzando l’approccio al brand, tramite il metodo del convergent parallel design, di tre startup italiane particolarmente sensibili al tema dell’ecosostenibilità.