Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è l’analisi della radicalizzazione islamica nelle seconde generazioni in Europa, che porta ad attacchi terroristici sul territorio europeo e nel rinforzo dei foreign fighters nella guerra in Siria. Per affrontare un analisi razionale di questo fenomeno è essenziale fare un excursus storico per comprendere quali possono essere i motivi che hanno portato alla condizione odierna: dalla colonizzazione, passando per la decolonizzazione fino alla nascita di Israele e cioò che ha comportato e che comporta ancora oggi . Sarà posta particolare attenzione all’Islam e su come questo venga definito dai media e dai giornalisti come una religione monolitica, immutabile e totalmente incompatibile con la laicità e con la secolarizzazione. Verranno riproposte le tappe fondamentali che hanno segnato la nascita del terrorismo internazionale, da Al-Qaida all’ISIS, ponendo particolare attenzione a quanto l’occidente sia stato ancora una volta complice della sua formazione. Verranno analizzate le condizioni sociali, economiche e politiche dei cittadini dei paesi colonizzati che hanno deciso di emigrare verso i paesi degli ex colonizzatori; soprattutto ci si soffermerà sulle condizioni abitative, la nascita di determinati quartieri e la condizione giuridica svantaggiata rispetto ai cittadini autoctoni.
Le seconde generazioni, nate sul suolo Europeo da genitori stranieri continuano ad essere trattati in modo differente dai coetanei europei nonostante l’ottima conoscenza della lingua del paese ospitante e la perdita o la mancata conoscenza, degli usi e costumi del loro paese d’origine. Tendono a rimanere bambini, ed adolescenti “diversi”, con un’identità imprecisa, soffrendo per una difficile integrazione e una difficile accettazione dovuta alle scarse misure di integrazioni attuate fino ad oggi.la radicalizzazione, colpisce molto spesso i più giovani e i più isolati dalla società. Il radicalismo si manifesta con il rifiuto dei valori occidentali e con una ricerca, talvolta schizofrenica e falsata, delle proprie tradizioni.
I traumi, la violenza, la non accettazione può trasformarsi in odio, diventando un tentativo di resilienza: l’individuo emarginato, unendosi insieme ad altre persone, connazionali o meno, nei quali riconosce lo stesso odio verso l’occidente ed i suoi valori, e con i quali costruisce “ la vendetta” utilizzando come principale strumento di propaganda i social network, nati della globalizzazione e quindi figli dell’occidente e di tutto ciò che questi giovani dicono di voler rifiutare.
Quello che sorprende è la posizione che i governi prendono riguardo la radicalizzazione. I media occidentali alimentano sempre di più l’islamofobia, contaminando l’opinione pubblica che vede nell’emigrato un possibile terrorista quando studi smentiscono ciò, affermando che chi si radicalizza sono principalmente le seconde o terze generazioni.