Abstract:
Volatile, incerto, complesso ed ambiguo è il mondo che ci circonda oggi, soprattutto a livello socioeconomico; l'innovazione tecnologica che a grandi passi sta introducendo il supporto della robotica in sempre più settori dell'operato umano non fa altro che corroborare la teoria che il "technological unemployment" ossia la disoccupazione causata dal progresso tecnologico sia il peggior nemico del lavoratore o neo-lavoratore di oggi. Questo scritto, col supporto di autori come Thomas Piketty, Joseph Stiglitz, Erik Brjniolfsson, Martin Ford, Guy Standing, Naomi Klein e molti altri si impegna a sfatare il mito della disoccupazione causata dal progresso. Evidenziando come a modellare l'universo lavorativo e di seguito anche le società di oggi siano presenti forze concomitanti al progresso tecnologico e altrettanto potenti, come la globalizzazione e la finanza rapace inserite nei sistemi economici mondiali, il testo suggerisce in chiusura una serie di iniziative utili e radicali per risolvere il problema della disoccupazione che opprime il mondo di oggi. Fa da intermezzo il caso studio del nascente settore della "Gig Economy", attività di lucro basata sul mondo delle "App", che sempre più segue le logiche nocive delle economie moderne.