Abstract:
La tesi verterà sul rapporto fra fonti storiche e immaginario collettivo, relativamente alla figura di Jeanne de Belcier, protagonista del caso dei diavoli di Loudun, nella Francia del XVII secolo, proponendo un confronto fra fonti primarie e secondarie ed opere cinematografico-letterarie.
Si inquadrerà quello che de Certeau definisce il teatro di Loudun, cioè il contesto storico-politico della città ed il suo peso nelle guerre di religione, gli attori sociali in gioco, le direttrici di potere e le tensioni, fra cattolici e ugonotti, fra Chiesa Cattolica e Corona di Francia, fra potere locale e potere centrale. Si valuteranno le implicazioni dello scontro fra Urbain Grandier e de Laubardement, longa manu di Richelieu, anche in relazione alle rivendicazioni politico-amministrative che contrappongono in quel periodo Loudun e la neonata città di Richelieu. Si illustrerà la metodologia adottata e l'uso che si farà di strumenti pluridisciplinari offerti psicologia, scienze sociali e della comunicazione: considereremo le fonti primarie relative a Jeanne des Anges, in particolare il suo manoscritto autobiografico conservato presso la biblioteca municipale di Tours, cercando di interpretarlo anche alla luce delle contemporanee teorie psicologiche relative al disturbo di personalità, avvalendoci di paradigmi come la teoria dei giochi di Eric Berne, o la teoria della comunicazione umana di Watzlavick. Nella seconda parte si proporranno due coppie di analisi, costituite da romanzo e rispettiva trasposizione cinematografica: da un lato “Madre Giovanna degli Angeli” di Jaroslaw Iwaszkiewicz e l'omonimo film di Jerzy Kawalerowicz, dall'altro “I diavoli di Loudun” di Aldous Huxley e “I diavoli” di Ken Russell. Il confronto sarà non solo fra letteratura e cinema, ma anche fra il diverso ”uso” della memoria storica in autori e registi provenienti da contesti storici e culturali specifici