Abstract:
Il processo di empowerment femminile concerne l’inserimento dei talenti femminili nel mondo del lavoro in numero pari rispetto a quelli maschili, ed è inteso dalla comunità politica come uno strumento per il raggiungimento di una società egualitaria e per la risoluzione della discriminazione di genere. Nel corso degli ultimi due decenni, la questione relativa all’empowerment è divenuta sempre più complessa, visto il crescente interesse che i Paesi occidentali hanno nei suoi confronti, rispecchiando un quadro giuridico in continua evoluzione. Tuttavia, tale cambiamento, non è sempre definito come positivo e necessario dai politici e dalle autrici femministe.
Questa tesi propone, nei primi due capitoli, un’analisi dell’argomento che sfrutta l’apporto di discipline quali la filosofia politica, le logiche del riconoscimento, la storia e la sociologia del razzismo, al fine di indagare la situazione attuale e storica del soggetto in esame: la discriminazione della donna e la sua possibile risoluzione, l’empowerment.
Il terzo capitolo analizza gli strumenti giuridici per l’empowerment: le quote di genere e i congedi di paternità, nel contesto italiano a confronto con quello spagnolo e portoghese, Stati simili per cultura e tradizione, ma in cui si sono manifestate scelte legislative differenti.
Il quarto capitolo, infine, prende in esame l’opinione di politiche e femministe di questi tre Paesi riguardo le normative precedentemente discusse.