Abstract:
Il presente elaborato raccoglie alcune storie di vita di immigrati indiani residenti nel distretto della concia vicentino, focalizzando l'attenzione sui loro comportamenti diretti al consumo di sostanze stupefacenti, quali il papavero da oppio ed i suoi derivati.
I siti di coltivazione del papavero da oppio sorgono molto distanti dall'Europa, così come il consumo delle capsule e della paglia di papavero sono pratiche del tutto desuete agli europei, in questa epoca storica.
Eppure, in tempi recenti, il commercio ed il consumo dell'oppio grezzo hanno acquisito un posto di rilievo in Italia, come elementi di novità, all'interno dei documenti ufficiali sugli interventi predisposti dalle forze di polizia per contrastare il traffico illecito delle sostanze stupefacenti, e sono stati collegati alla comunità indiana qui residente.
A livello locale, poi, si è registrata una significativa presenza, pari al trenta per cento, di consumatori di oppiacei provenienti dall'India e dal Bangladesh fra gli utenti in carico al servizio per le dipendenze competente per i comuni dell'ovest vicentino.
L'attenzione del lettore sarà condotta a considerare quanto la terra di immigrazione, con gli imperativi derivanti dal suo sistema economico-produttivo, contribuisca alla diffusione del papavero da oppio il quale, anestetizzando il corpo dal dolore e aumentandone la resistenza alla fatica, lo rende massimamente rispondente alle tipologie di lavoro che qui reperiscono gli immigrati indiani.