Abstract:
Questo elaborato si ripropone di esaminare le implicazioni filosofiche dell’utilizzo del nonsense da parte di alcuni autori. Da un lato si analizzeranno delle opere non strettamente filosofiche in cui viene fatto un uso esplicito del nonsense, come in quelle di Lewis Carroll e Samuel Beckett, dall’altro si prenderanno in considerazione le filosofie di autori che ne fanno uso solamente in senso lato, ma che sono comunque riconducibili ad esso per alcuni aspetti. Riguardo a questo secondo caso, l’attenzione sarà focalizzata soprattutto sulla filosofia wittgensteiniana del Tractatus logico-philosophicus, opera nella quale risalta con particolare evidenza lo scarto che l’autore pone fra il testo, definito come “unsinnig” e ciò che giace al di sotto di esso.