Abstract:
I beni immateriali nell’economia odierna, definita knowledge economy, sono una risorsa indispensabile per la competizione e la crescita delle imprese. A livello imprenditoriale si ha quindi la necessità di proteggere gli intangible assets attraverso i Diritti di proprietà intellettuale, per tutelarsi da eventuali abusi da parte di soggetti non autorizzati e per avere il monopolio sul loro sfruttamento.
Un soggetto, concedendo o cedendo questi beni, riceve una royalty che, essendo una componente di reddito positivo, è assoggettata ad imposizione fiscale. A causa dell’immaterialità del bene ne deriva una facile “mobilità” verso Paesi con tassazione più favorevole e ne consegue una perdita di gettito e di attività dallo Stato. Sussistono inoltre problemi di doppia imposizione fiscale dovuti dalle normative vigenti che disciplinano la tassazione in base sia alla residenza del soggetto percettore sia alla fonte del reddito. Come risposta a queste problematiche vari Paesi europei si sono attivati introducendo incentivi in R&S e tassazioni agevolate delle royalties (regime del Patent Box), in modo tale da attrarre gettito nelle casse statali e investimenti nel Paese, e hanno adottato a livello transnazionale misure per eliminare la doppia imposizione fiscale come le Convenzioni e le Direttive europee. La definizione di royalties, e la relativa disciplina, varia a seconda della tassazione a cui si riferisce (nazionale, comunitaria, internazionale) e questo comporta problematiche di coincidenza. Con la presente tesi saranno analizzate le tassazioni interne e transnazionali delle royalties delle società in Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Lussemburgo e sarà eseguita una comparazione tra normative.