Abstract:
Dopo un tirocinio presso il Lago Film Fest, si è cercato di capire più a fondo le implicazioni concrete che possono nascere da un evento di questo tipo. Inquadrando il festival in quell’insieme di manifestazioni che stanno sotto l’ombrello della cosiddetta “arte relazionale”, si è voluto innanzitutto individuare delle possibili radici pratiche per suddetta arte. Il percorso verte, quindi, su una più specifica lettura dei testi del padre dell’arte relazionale, Nicolas Bourriaud e dei suoi successori. Si viene a delineare, così, una cornice che racchiude una serie di eventi legati da un unico forte connettore: la volontà di creare occasioni di compartecipazione nate per mano di artisti che credono in un’arte fondata sui legami, dove spazio e tempo vengono condivisi e riabilitati. Mediante alcuni esempi concreti di arte relazionale vengono toccate tematiche diverse, accennando per esempio alla questione dello spazio pubblico e del risvolto pedagogico. Il tutto per tornare a chiudere il cerchio sul festival, di cui si analizza la storia e la sua evoluzione, tentando di comprenderne appieno le criticità e le aperture ancora realizzabili.