Abstract:
Il crollo e la dissoluzione dell’Unione Sovietica non hanno solamente sancito la fine dei settant’anni dell’Impero multietnico sovietico, quanto la fine stessa dello Stato multietnico russo . Le ripercussioni politiche, sociali ed economiche del crollo dell’Unione Sovietica sono tuttora di pressante attualità giacché caratterizzano quotidianamente l’agenda globale: dalla Crimea, al Donbass, alla Transinstria, all’Abcasia, fino ad arrivare all’oggetto di questa tesi, ovvero l’Ossezia del Sud (Samachablo o Regione di Tskhinvali per i georgiani). Lo scopo dell’elaborato è quello d’analizzare e spiegare i motivi del conflitto sud-osseto e le possibili ripercussioni future tenendo conto delle posizioni, degli interessi e delle aspirazioni di tutti gli attori del conflitto. Per svolgere un lavoro che sia il più possibile omogeneo e che possa permettere di comprendere a fondo l’attuale situazione e le prospettive future nella regione, il primo capitolo della tesi è incentrato sulla storia dell’Ossezia meridionale e sulla storia dei rapporti della Georgia prima con l’Impero Russo e in seguito con l’Unione Sovietica, fino alla dissoluzione dell’URSS e alla guerra del 1991. Il secondo capitolo tratta invece della guerra del 1991 in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e alla proclamazione d’Indipendenza dell’Ossezia del Sud, con la conseguente reazione georgiana. Nel terzo capitolo approfondisco il periodo che va dal 1991 (primo conflitto) al 2008 (secondo conflitto) con lo sviluppo delle istituzioni ossete e le relazioni con il vicino georgiano e russo. Il quarto capitolo tratta il secondo conflitto del 2008. La parte più approfondita della tesi riguarda gli anni successivi alla guerra del 2008 e nello specifico lo stabilizzarsi della situazione nella regione, i Colloqui di Praga, le Discussioni Internazionali di Ginevra e le prospettive future. Nello scrivere questa sezione della tesi ho svolto una rassegna stampa quotidiana, ho avuto accesso a parte dei documenti dell’Ambasciata Italiana a Tbilisi in merito alle regioni separatiste, ho partecipato a diverse conferenze e agli incontri settimanali e mensili dell’EUMM (missione di monitoraggio dell’Unione Europea) in Georgia. Sempre grazie all’EUMM ho avuto la possibilità di recarmi nella parte georgiana dell’ABL (Administrative Boundary Line) per svolgere azione di pattugliamento e osservare da vicino il de facto confine tra la repubblica separatista e la Georgia.