Il fallimento della Compagnia navale sudcoreana Hanjin Shipping

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dc.contributor.advisor Rizzini, Renato it_IT
dc.contributor.author Colusso, Michele <1992> it_IT
dc.date.accessioned 2017-06-16 it_IT
dc.date.accessioned 2017-09-29T13:00:09Z
dc.date.available 2019-02-26T10:24:48Z
dc.date.issued 2017-07-12 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/10706
dc.description.abstract L’elaborato tratterà il dissesto della Compagnia navale Hanjin Shipping Co.. Una questione che ha avuto impatti su tutto il mondo ad essa collegato ma anche su l’intero panorama economico globale. Hanjijn, infatti, era la settima compagnia marittima al mondo in termini di quantità di merce movimentata. Si può ben capire dunque quali possano esser state le conseguenze di un tale collasso. Prima di entrare nello specifico però si darà una visione generale della compagnia, partendo dai suoi inizi fino ai giorni odierni, cercando di contestualizzare la società nel Gruppo di appartenenza e nel panorama sudcoreano. Hanjin Group, infatti, fa parte dei top 20 conglomerati industriali che contraddistinguono la Sud Corea e che prendono il nome di chaebol. Una entità industriale che non ha eguali in tutto il mondo e che ha caratterizzato la Corea del Sud fin dagli anni ’50. Nel proseguo del lavoro sarà poi approfondita la situazione del settore dello shipping, approfondendo i driver che lo hanno guidato al successo e al successivo collasso. A completamento dell’analisi settoriale saranno analizzati gli indici di riferimento tra i quali il più noto è il Baltic Dry Index. La parte centrale dell’elaborato si baserà sulle motivazioni principali che hanno condotto la Hanjin Shipping verso il collasso, approfondendo le azioni messe in atto dalla stessa compagnia e da tutti gli shareholders interessati. Essendo una realtà di caratura internazionale, infatti, il suo dissesto ha interessato un vasto gruppo di soggetti: clienti, creditori, soggetti collegati e istituti di credito. Quest’ultimo soggetto, in particolare, è direttamente interessato alle questioni dello shipping dato che numerose banche hanno esposizioni abnormi verso tale comparto industriale. Non si tratta solo di finanziamenti concessi ma anche di finanza speculativa realizzata del periodo di massimo splendore del settore. Anche il Governo della Sud Corea è direttamente interessato nella situazione di Hanjin dato che in tale paese l’autorità governativa ha storicamente giocato un ruolo di punta. I legami tra chaebols e Governo sono stati sempre molto stretti fin dagli anni ’50 e continuano ad esserlo al giorno d’oggi sebbene nella questione Hanjin ci sia stata un decisa inversione di tendenza. Non solo l’amministrazione sudcoreana è interessata ma numerosi paesi tra i quali c’è anche l’Italia, la quale è interessata alle sorti della Hanjin Italy, una sussidiaria della compagnia sudcoreana. Ecco dunque che si può ben comprendere la vastità delle parti interessate da un tale dissesto, le quali hanno seguito in modo attento tutto lo svolgimento del processo fallimentare. I danni e i disagi provocati sono tutt’altro che trascurabili dato che tra debiti non pagati e merci abbandonate nel mezzo dei mari si parla di miliardi di dollari. Ciò che crea così tanti collegamenti infatti è l’innumerevole quantità di clienti interessati ai carichi presenti nelle circa 90 imbarcazioni che erano bloccate lontano dai porti. La questione ha impiegato mesi per esser risolta, concludendosi poi il 17 Febbraio 2017 con la dichiarazione di fallimento della società marittima sudcoreana. Una conclusione già prevista nel mese di Dicembre da molti analisti del settore, i quali sostengono che Hanjin sia solo la punta di un iceberg molto molto più grande. La crisi di Hanjin infatti è tutt’altro che inaspettata dato che era tra i vettori indicati come vulnerabili data la sua situazione finanziaria e reddituale. Se i danni che si sarebbero potuti provocare erano incerti, il possibile collasso era ben prevedibile e gestibile preventivamente in maniera più graduale e con minor impatto globale. Per concludere poi, si darà un’idea di quali potessero essere le “prospettive future” della compagnia, indicando le mosse attuate dalle autorità interessate nel processo fallimentare. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Michele Colusso, 2017 it_IT
dc.title Il fallimento della Compagnia navale sudcoreana Hanjin Shipping it_IT
dc.title.alternative Il fallimento della Compagnia navale sudcoreana Hanjin Shipping it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Economia e finanza - economics and finance it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Economia it_IT
dc.description.academicyear 2016/2017 sessione estiva it_IT
dc.rights.accessrights embargoedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 839329 it_IT
dc.subject.miur SECS-P/08 ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Michele Colusso (839329@stud.unive.it), 2017-06-16 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Renato Rizzini (renato.rizzini@unive.it), 2017-07-03 it_IT


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