Abstract:
L’elaborato mira ad analizzare la consistente disciplina del trasferimento della sede all’estero, in particolare nel contesto comunitario, ove comunque sono previste convenzioni che possono essere analizzate e discusse. Secondo le Libertà Fondamentali, sancite a livello Europeo, il contribuente ha diritto di intraprendere una qualsiasi attività economica ove lo ritenga necessario, all’interno dell’UE. L’importante è che all’atto formale, segua quello sostanziale dell’effettivo trasferimento e che quindi non vi sia un abuso di tali Libertà. L’intenzione è analizzare la disciplina della Residenza Fiscale per le società: dal punto di vista delle fonti interne, contenute nel TUIR (art. 73) e dal punto di vista delle fonti comunitarie, contenute nel modello OCSE, con particolare osservanza alla “Tie Break Rule”. Pertanto, poi, verranno analizzate tutte le particolarità e le complicazioni dovute all’interazione di queste due normative. In specifico, in questa seconda parte dello scritto si tratterà delle Exit Taxes che tentano di garantire il Principio di Territorialità e come però, allo stesso tempo, siano in contrasto con il principio di Libertà di Stabilimento. Verranno trattate le difficoltà circa il contrasto dell’esterovestizione e della normativa riguardante i Paradisi Fiscali. Per semplificare e chiarire una disciplina comunque complessa si valuteranno casi pratici, per valutare anche l’interpretazione data dalla Giurisprudenza alle norme.