Abstract:
La tesi seguente prende in esame un argomento che, negli ultimi anni, è stato oggetto di numerose discussioni, contraddizioni e polemiche in ambito sportivo a livello internazionale: il calcio in Cina. Nonostante la Cina sia la prima potenza economica e sportiva al mondo, il calcio ha sempre rappresentato il suo punto debole. A partire dal 2010, però, il paese ha dato il via a un ambizioso progetto di rinascita e crescita calcistica che ha coinvolto l’intero sistema. La Cina si è posta l’obiettivo di entrare sia a livello di club, sia a livello di nazionale, nel calcio d’élite in un tempo di programmazione relativamente breve visto il livello attuale nel paese.
Questa trattazione si focalizza principalmente su un repertorio terminografico italiano-cinese sul gioco del calcio, ma viene preceduta da una parte introduttiva dedicata alla conoscenza e all’esposizione dei suoi principali aspetti in Cina dal punto di vista storico, organizzativo ed economico, che ho deciso di suddividere in tre capitoli.
Il primo capitolo di questo elaborato si apre con un excursus storico sulle origini del calcio in Cina prendendo in esame i suoi predecessori, lo Tsu chu e il Kemari. La digressione prosegue poi affrontando i principali eventi che hanno caratterizzato la storia moderna del calcio cinese: a partire dai successi di Lee Wai Tong, passando attraverso l’ingresso nella AFC, le vittorie del Liaoning in Asia, la disastrosa spedizione ai mondiali del 2002 sino ad arrivare alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
Il secondo capitolo è incentrato sull’analisi della struttura e dell’organizzazione delle federazioni calcistiche e delle competizioni da queste organizzate. In particolare, la Chinese Football Association (FCA), l'organo sportivo responsabile dell'amministrazione del calcio in Cina, così come della nazionale e delle competizioni per club, tra cui la Chinese Super League, il massimo torneo calcistico giocato in Cina. Attenzione particolare viene anche posta sulla Asian Football Confederation (AFC), l'organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio asiatico a cui la FCA è affiliata dal 1974. Organizzatrice delle competizioni calcistiche in Asia, si occupa della gestione della AFC Asian Cup, il torneo calcistico che mette di fronte le sedici migliori Nazionali maschili asiatiche e dal 2007 anche l’Australia.
Il terzo capitolo è dedicato al “Sogno Cinese”, il piano di rinnovamento economico che ha coinvolto anche il settore del calcio facendo parlare di un vero e proprio “sogno calcistico”. Dal 2010 la presenza della Cina sul suolo europeo si è fatta sempre più preponderante a causa degli ingenti investimenti che hanno toccato diversi aspetti: dall'acquisizione delle quote di maggioranza di squadre nei maggiori paesi europei a quelle di calciatori forti in cambio di ricchi stipendi. Un vero e proprio business che viene visto con preoccupazione nel nostro continente. Se da un lato la Cina punta a una rinascita facendo affidamento all’Europa, deve però fare i conti anche con i “problemi interni”. Non solo i cinesi per molto tempo hanno preferito altri sport al calcio, ma nell’ultimo decennio gli episodi di corruzione nel calcio cinese che hanno coinvolto giocatori, presidenti, arbitri e funzionari della federazione, hanno costretto il Governo a prendere importanti provvedimenti a riguardo. Nell’aprile 2016, la FCA ha quindi pubblicato il Piano 2016-2050 per lo sviluppo a medio e lungo termine del calcio cinese, il documento viene considerato il primo schedule e la prima roadmap per lo sviluppo del calcio in Cina con obiettivi concreti, tra cui la realizzazione di 20mila scuole di calcio con 50 milioni di praticanti.
Il presidente Xi Jinping, grande appassionato di calcio, ha più volte espresso tre desideri per il suo futuro: il primo è quello di qualificarsi un’altra volta per i Mondiali di Calcio; il secondo è poterli ospitare; l’ultimo è vincere la Coppa del Mondo.