LUBUNCA: LO SLANG QUEER DEL TURCO. USI E FUNZIONI SOCIOLINGUISTICHE A ISTANBUL E BERLINO.

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dc.contributor.advisor Kappler, Matthias it_IT
dc.contributor.author Biondo, Raffaella <1992> it_IT
dc.date.accessioned 2017-06-19 it_IT
dc.date.accessioned 2017-09-29T12:58:06Z
dc.date.available 2017-09-29T12:58:06Z
dc.date.issued 2017-07-11 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/10544
dc.description.abstract L’utilizzo di forme argot in Turchia è un fenomeno molto diffuso, che ha le sue origini nella città di Istanbul, ma che si è successivamente esteso diatopicamente ad altre città della Turchia. Grazie a questa massiccia diffusione, esistono oggi diverse varianti e diversi argot, che si differenziano a seconda del gruppo sociale da cui sono utilizzati. Tra questi vi è il lubunca, che è il nome dato ad un tipo di slang utilizzato all’interno della comunità LGBTQ turca. L’origine del lubunca risale agli ultimi anni dell’Impero Ottomano e sebbene il suo utilizzo sia diminuito notevolmente negli ultimi decenni, questo slang è ancora oggi utilizzato, non solo all’interno del tessuto urbano di Istanbul e delle altre principali città della Turchia, ma anche tra le comunità turche residenti all’estero. La mia ricerca ha l’obiettivo di analizzare questa varietà linguistica (il lubunca) da un punto di vista prettamente sociolinguistico, per individuarne gli usi e le funzioni nelle principali città della Turchia (Istanbul, Ankara e Izmir) e all’interno della comunità turca di Berlino (sia turchi di seconda e terza generazione sia individui queer trasferitisi successivamente in Germania). In questo senso, le mie domande di ricerca sono le seguenti: da chi è usato oggi questo slang all’interno del tessuto urbano? Con quali obiettivi ed effetti sociali? Che identità sociale vogliono creare, e preservare, i parlanti tramite l’utilizzo del lubunca? La prima parte della mia tesi riguarda lo studio dell’argot come varietà linguistica in tutte le sue forme e l’individuazione di un framework metodologico all’interno degli studi di sociolinguistica (lingua, genere e sessualità). Successivamente ho sottoposto due questionari online ad individui tra i 18 e 35 anni residenti in Turchia e ho condotto delle interviste all’interno della comunità LGBTQ turca di Berlino.
I risultati confermano che il lubunca è oggi parlato principalmente nell’ambiente transgender di Istanbul, in particolare nelle attività di prostituzione e prestazioni sessuali. Oltre a ciò, si è assistito negli ultimi anni ad una sorta di riaffermazione e reinvenzione del lubunca. Esso ha infatti acquisito una nuova funzione sociale: con il nascere e l’affermarsi dell’attivismo e dell’associazionismo LGBTQ in Turchia, il lubunca rappresenta oggi un simbolo di appartenenza alla comunità e una bandiera politica del movimento. Inoltre, all’interno della comunità LGBTQ turca residente a Berlino, l’utilizzo del lubunca rappresenta anche una modalità per preservare e affermare la propria cultura e identità, sia come individui queer che come migranti. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Raffaella Biondo, 2017 it_IT
dc.title LUBUNCA: LO SLANG QUEER DEL TURCO. USI E FUNZIONI SOCIOLINGUISTICHE A ISTANBUL E BERLINO. it_IT
dc.title.alternative Lubunca: lo slang queer del turco. Usi e funzioni sociolinguistiche a Istanbul e Berlino it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lingue e civiltà dell'asia e dell'africa mediterranea it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea it_IT
dc.description.academicyear 2016/2017 sessione estiva it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 838164 it_IT
dc.subject.miur L-OR/13 ARMENISTICA, CAUCASOLOGIA, MONGOLISTICA E TURCOLOGIA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language TURCO it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Raffaella Biondo (838164@stud.unive.it), 2017-06-19 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Matthias Kappler (mkappler@unive.it), 2017-07-03 it_IT


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