Abstract:
Il presente lavoro di tesi è partito dallo studio di sei dipinti, appartenenti alle collezioni dei Musei Civici di Palazzo Chiericati a Vicenza (cinque su supporto ligneo, uno su tela), tutte opere attribuite al pittore vicentino Giovanni Bonconsiglio, detto Marescalco, attivo in area veneta tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, di cui si sono così approfondire le conoscenze relative alla tecnica d’esecuzione pittorica.
Di particolare interesse è stato lo studio, attraverso gascromatografia abbinata alla spettrometria di massa GCMS, della frazione organica dei microcampioni prelevati dalle opere, in particolare del legante pittorico, poiché l’arco di tempo a cavallo tra XV e XVI secolo fu un periodo di sperimentazione in cui è possibile riscontrare l’impiego di tempere grasse, ovvero leganti pittorici a base di miscele di sostanze lipidiche e proteiche, scelta intermedia tra l’antica e tradizionale tempera a solo materiale proteico e l’innovazione apportata dall’uso di solo olio siccativo.
Oltre al legante, sono stati indagati, tramite analisi al Microscopio Elettronico a Scansione SEM, i diversi sistemi stratigrafici dei campioni inglobati in resina, mentre con l’accoppiamento del SEM alla sonda EDS (Spettrometria a Dispersione di Energia) si sono raccolti i dati sull’analisi elementare per ciascun strato pittorico, utili per la caratterizzazione dei pigmenti impiegati dall’artista.
Tramite spettroscopia FTIR-ATR (Spettroscopia Infrarosso in Trasformata di Fourier - Riflettanza Totale Attenuata) sono stati analizzati i residui dei microprelievi non inglobati in resina, troppo piccoli per essere inglobati o ottenuti frammentando microcampioni di dimensioni più consistenti.
La parte sperimentale è partita indagando un aspetto suggerito dalla stessa pellicola pittorica di alcuni tra i dipinti qui analizzati, vale a dire l’influsso del pigmento azzurrite sull’invecchiamento artificiale (termico, UV e a elevata umidità) di diverse formulazioni di tempera, basate su varie miscele di colla di coniglio, olio di semi di lino, tuorlo d’uovo e resina mastice.
A tale scopo, sono stati eseguiti ad hoc dei campioni in serie, preparati direttamente su vetrini o su supporti lignei preparati, secondo la prassi tradizionale, a gesso e colla animale: la prima serie si compone di diverse tempere pure, senza pigmento, mentre la seconda serie è a base delle medesime tempere, alle quali è stato addizionato il pigmento azzurrite.
I risultati ottenuti su questi provini tramite GCMS, analisi DART-MS (Direct Analysis in Real Time accoppiata a spettrometria di massa) e spettroscopia FTIR-ATR sui campioni di solo legante a tempera, invecchiati e non, sono messi a confronto con i dati raccolti con le medesime strumentazioni sui campioni, invecchiati e non, che presentano al loro interno legante miscelato a pigmento.
Sono inoltre affiancati i dati colorimetrici, ottenuti prima e dopo invecchiamento sia per i campioni con solo legante che per quelli composti di legante miscelato a pigmento, per avere in mano un dato oggettivo sulle variazioni cromatiche e di luminosità pre e post invecchiamento, oltre che sull’influsso del diverso legante sulla cromia della pellicola pittorica non sottoposta a invecchiamento.