Abstract:
Che cos'è un'opera d'arte? È con un rinnovato interesse ontologico, in un epoca in cui l'ontologia sembrava tramontare, che la filosofia analitica ha guardato ai fenomeni estetici e culturali. La risposta che dagli anni '60 del '900 fino ai primi 2000 ha mantenuto un'egemonia incontrastata rispetto ad ipotesi alternative si fonda sulla classificazione degli artefatti come occorrenze di tipi. Attraverso questa tesi, dapprima analizzo le teorie dei filosofi che per primi hanno seguito questo approccio: Joseph Margolis e Richard Wollheim. Avanzo quindi alcune critiche al modello dominante sulla base di ciò che gli artisti hanno concretamente prodotto negli ultimi quarant'anni, individuando alcuni controesempi in particolare nelle cosiddette appropriation art e post-internet art. Infine, avvalendomi delle posizioni recentemente espresse da Guy Rohrbaugh, propongo una impostazione della risposta più attenta alla pragmatica e alla genealogia, tale da identificare gli oggetti d'arte come singolarità.