Abstract:
La ricerca che mi ha portato alla stesura della tesi è partita dall'ampia terminologia dei sensi presente nel dialetto siciliano (a sua volta composto da molteplici dialetti), che è solito tradurre con intere frasi o metafore azioni, percezioni e sensazioni, per poi restringere il campo al quadrato di Sicilia Orientale che è inscritto da Calatabiano ad Acireale sulla costa, chiudendosi ai piedi del vulcano Etna con Linguaglossa e i paesi etnei e subendo, infine, un'ultima scrematura, data la grande quantità di varianti, allotropi e accenti, ho ristretto il campo d'analisi, infine, solo a Fiumefreddo di Sicilia, mio paese di residenza. Fiumefreddo di Sicilia ha una nascita ed uno sviluppo particolare, non nasce come paese autonomo ma come feudo del vicino Calatabiano. Nella seconda metà del ‘700, lungo quella che oggi è la strada statale che congiunge le due città di Catania e Messina, sorgono alcune case e botteghe gestite nell’interesse del Principe di Palagonia. Il nuovo gruppo di abitazioni viene quindi chiamato Putieddi (Botteghelle) intorno al quale si svilupperà il nucleo tutt’ora cuore del paese. Nel 1798, la popolazione di tutto il feudo è costituita da 500 abitanti e si pensa di chiedere l’elezione a comune, questa avverrà con decreto reale nel 1801 con il nome di Fiumefreddo. Nel 1813, con l’abolizione del vassallaggio, Fiumefreddo si costituisce in Comune. La storia del paese jonico, che influenza anche la sua storia linguistica, è interessante per via della nascita, all'inizio degli anni '60, di una grande cartiera, la SIACE, perché verranno uomini a lavorarci da diverse parti della Sicilia con le rispettive famiglie, soprattutto dall'interno, zone di Caltanissetta, Ragusa, Enna, e dai paesi della cinta etnea, come Randazzo e Castiglione. A Fiumefreddo di Sicilia confluiranno, perciò, diverse sfumature dialettali. Per questa sua peculiarità ho deciso di puntare l'attenzione sul solo dialetto del mio paese non senza le implicazioni della cosiddetta anthropology at home. La mia indagine si è concentrata sul lessico dei sensi, delle percezioni, dei sentimenti con l'aggiunta di un “sesto” senso, molto sviluppato in tutta l'Italia meridionale, e che ha un proprio vocabolario in Sicilia, la gestualità, un mondo particolarmente rilevante e affascinante di sensi e significati.