Abstract:
"Questo elaborato si pone l'obiettivo di rappresentare il richiedente asilo come soggetto politico attivo, un soggetto che autodeterminandosi è portatore di istanze e di diritti. L'intenzione è quella di rovesciare criticamente la visione troppo spesso pietistica e disumanizzante che si attribuisce agli immigrati, per conferirgli invece la giusta dignità di persone.
L'idea di questo lavoro prende spunto da alcune riflessioni personali su esperienze dirette fatte in contesti di emergenza umanitaria e di transito. In particolare nel campo profughi di Idomeni; al campo profughi improvvisato di Como; sul confine del Brennero e più recentemente al centro di "accoglienza"di Cona. Durante queste esperienze mi sono trovata a confrontarmi con uomini e donne che nulla hanno di infantile né tanto meno ho percepito il loro bisogno di compassione. Erano persone che cercavano una vita degna, determinate nel raggiungerla e consapevoli di ciò che fosse giusto ottenere.
Da queste riflessioni la ricerca si è sviluppata in modo più ampio, contestualizzando non tanto il richiedente asilo o l'immigrato, ma il suo ruolo attivo nella società e i contributi portati - con la consapevolezza che queste lotte devono diventare della società, come si trattasse di una lotta di classe, quella degli uomini e dei lavoratori.
Gli esempi portati all'attenzione vengono contestualizzati all'interno dei nuovi cambiamenti politici e giuridici in materia di diritto di asilo, che negli ultimi anni hanno visto un pesante giro di vite con l'istituzionalizzazione del "Sistema Hotspot", l'aumento della tendenza alla criminalizzazione dell'immigrato ed anche alla solidarietà portatata alle rivendicazioni e proteste."