Carrara nell'800: situazione storico-culturale di una città nascosta

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dc.contributor.advisor Stringa, Nico it_IT
dc.contributor.author Bonci, Sara <1990> it_IT
dc.date.accessioned 2017-02-17 it_IT
dc.date.accessioned 2017-05-08T03:52:17Z
dc.date.available 2017-05-08T03:52:17Z
dc.date.issued 2017-03-24 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/10158
dc.description.abstract La tesi riguarda la situazione storico-culturale di Carrara nel XIX secolo; la ricerca, in particolare, indaga, al di là dell'immagine sterotipata di questa cittadina, legata da secoli in maniera univoca al marmo chiusa e relegata all'interno della nicchia delle sue montagne, quali siano state le dinamiche cittadine legate alla produzione del cosiddetto "oro bianco" durante il secolo che ha registrato l'industrializzazione delle lavorazioni minerarie, fino ad oggi rimaste "nascoste" rispetto all'enorme popolarità del materiale marmo di Carrara. La tesi è stata sviluppata, prendendo le mosse dall' origine della città: partendo dall ' antica matrice, la colonia romana di Luni, dalle origini del tutto leggendarie fino ad approdare alla storia documentata, per poi focalizzarci sul cambiamento sociale che, attraverso conflitti interni alla comunità, ha determinato l'ascesa di importanti famiglie della borghesia del marmo (come la famiglia Del Medico e i Fabbricotti) sulle svolte politiche ed economiche che hanno caratterizzato la città nel corso del pieno Ottocento. Il XIX secolo, infatti, risultò essere un secolo fondamentale per l'avvento dell'industrializzazione nel settore lapideo, che a carrara benficò dell'inventiva di importanti personaggi stranieri come l'inglese William Walton e della costruzione della Ferrovia Marmifera nel 1876 . La tesi prosegue con la trattazione della situazione artistica- sociale di Carrara, soffermandosi sull'avvento dei laboratori artistici moderni i quali sostituirono le antiche botteghe e la loro diffusione sul territorio carrarese e sul ruolo dell'artista carrarese. Gli artisti locali tra Ottocento e Novecento, in particolare, superarono ogni pregiudizio del lavoro di copia (caratteristica del XIX secolo), prevalendo in loro l'esigenza di rimanere sempre e comunque a contatto con la materia e con l'atavico taglio della pietra, portando parallelamente avanti anche realizzazioni di sculture di inventiva. La Tesi si conclude con di riferimenti all'affermazione della scuola carrarese al di fuori della Apuane, al ruolo fondamentale che la scuola apuano-versiliese giocò in Europa e nelle Americhe a cavallo tra il XIX e XX secolo e con la trattazione di cinque casi di diffusione artistica italiana in Francia, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti e America Latina. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Sara Bonci, 2017 it_IT
dc.title Carrara nell'800: situazione storico-culturale di una città nascosta it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2015/2016, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 988675 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Sara Bonci (988675@stud.unive.it), 2017-02-17 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Nico Stringa (stringa@unive.it), 2017-03-06 it_IT


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