Abstract:
I Paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo, in particolare l’Italia, possono essere considerati come la culla dei prodotti agroalimentari tipici ovvero prodotti che devono la loro specificità al legame con il contesto territoriale di produzione. Il legame con le tradizioni e la cultura di consumo che si sono sviluppate in quel medesimo territorio assume oggi una rilevanza particolare per quanto riguarda i prodotti tipici: i consumatori, a seguito di un’evoluzione nelle abitudini alimentari, risultano sempre più attenti alla dimensione del “locale” e della “tradizione”.
Grazie a questo clima favorevole, numerosi produttori e comunità locali vedono nella valorizzazione della tipicità il principale strumento per contrastare gli effetti negativi della globalizzazione sui sistemi agricoli e di trasformazione basati sulle piccole e medie imprese. È inoltre diffusa l’idea che la valorizzazione del prodotto tipico possa avere effetti positivi non solo sulle imprese ma anche sull’intero sistema socio-economico locale e persino sull’ambiente.
A livello internazionale la protezione delle indicazioni geografiche avviene attraverso l’adesione ad accordi multilaterali contenenti specifiche disposizioni in merito alla protezione delle Indicazioni di origine e delle Denominazioni d’origine tra questi la Convenzione di Parigi, l’Accordo di Madrid, l’Accordo di Lisbona e l’Accordo TRIPS.
Indicazione geografica è una definizione giuridica nata in Europa e riflette quindi il punto di vista dei paesi europei: attraverso l’Accordo TRIPS all’interno del WTO, questa definizione è stata trapiantata in tutto il mondo, Cina inclusa. Prima dell’avvento dell’Accordo all’interno del WTO, la Cina non aveva una propria definizione di Indicazione geografica, ma, accettando le disposizioni dell’Accordo, ha dovuto inevitabilmente maturare una propria “coscienza” e “consapevolezza” delle Indicazioni geografiche attraverso la valorizzazione e la tutela giuridica, all’interno e all’esterno dei propri confini nazionali, delle proprie Indicazioni geografiche.
L’attuale sistema di tutela della Proprietà intellettuale e quindi delle Indicazioni geografiche in Cina, è piuttosto recente, nato in seguito ad un radicale trapianto legislativo dall’estero, di conseguenza, in Cina, sono pochi i consumatori che hanno una piena consapevolezza di cosa siano le Indicazioni geografiche.
In Cina coesistono tre diversi sistemi di protezione delle Indicazioni geografiche: la protezione garantita dalla Legge sui marchi, la protezione derivante dalle Disposizioni relative alla protezione dei prodotti a Indicazione geografica e in aggiunta le Misure per l'amministrazione delle Indicazioni geografiche dei prodotti agricoli: questo sistema di protezione sui generis è stato influenzato in modo sostanziale dal modello di tutela delle Indicazioni geografiche europeo.
I dati dell’export di prodotti agroalimentari italiani, in particolare quelli “di qualità”, in Cina lo confermano come uno dei settori più dinamici del made in Italy in Cina grazie ad ana serie di fattori favorevoli che indurranno sempre più cinesi ed italiani ad investire in questo settore: crescita della popolazione benestante delle grandi città che mostra forti segnali di occidentalizzazione di alcuni consumi, fra cui quelli alimentari; i crescenti flussi turistici che consentono il contatto fra il consumatore cinese e la vera cucina italiana; il crescente riconoscimento delle proprietà salutari della dieta italiana.