Abstract:
Nonostante siano numerose le testimonianze di opere d’arte distrutte o danneggiate da incendi, sia in passato che in periodo moderno, non risultano frequenti gli studi analitici condotti sulla materia pittorica degradata dal calore. Per studiare le alterazioni dei dipinti provocate da un aumento della temperatura o dall’esposizione ravvicinata alle fiamme, sono stati allestiti provini pittorici su tela. Dopo la stesura di una preparazione a gesso e colla e un’imprimitura a biacca sono stati applicati diversi pigmenti (ocra rossa, ocra gialla, terra verde, azzurrite, cinabro) legati con olio di lino ispessito al sole. La sperimentazione è stata condotta inserendo una serie di campioni in stufa a temperatura controllata ed esponendo una seconda serie alla fiamma di un becco Bunsen, monitorando la temperatura mediante l’ausilio di una termocamera. Le alterazioni sono state caratterizzate sia in superficie, mediante macrofotografie e microscopia ottica, sia in sezione stratigrafica, mediante microscopia ottica ed elettronica, microanalisi elementare EDS, FT-IR e micro-Raman al fine di conoscere l’estensione del danno anche in profondità. Le variazioni subite dai pigmenti, le trasformazioni a carico del legante, nonché la presenza di possibili interazioni tra i due sono state correlate alle diverse temperature e metodi di esposizione. È stata inoltre utilizzata la Riflettografia IR per valutare il grado di leggibilità del disegno soggiacente, eseguito a carboncino, nei provini con diversi gradi di alterazione.