Abstract:
In questo studio di ricerca si analizzerà il tema delle "comfort women" dal punto di vista mediatico e comunicativo ed il ruolo che l'NHK (Nippon Hōsō Kyōkai), l'organizzazione di telecomunicazione pubblica giapponese, ha avuto nel trasmetterlo e nel diffonderlo. La prostituzione militare, forzata e non, insieme al controllo della sessualità è un tema tanto controverso quanto eterogeneo, non solo nel contesto giapponese, ma in tutti i paesi che hanno attraversato il periodo bellico.
Si tratterà il problema della prostituzione militare sia in ambito mediatico storiografico, sia linguistico ed infine scientifico. Verrà preso in considerazione il periodo dell’espansione giapponese a partire dalla Restaurazione Meiji (1868 – 1912) e come al suo interno si sviluppa l’idea odierna della sessualità e della prostituzione. Verranno approfonditi i riscontri delle visite politiche al santuario Yasukuni, dedicato alle vittime militari, fino ai retroscena mediatici e governativi presenti nei documentari dedicati alle comfort women. In ambito politico, dall'ultimo mandato del premier Abe ad oggi (2012 - ), verranno valutate le complesse interazioni tra il Giappone e le altre potenze mondiali, sempre più interessate alle dinamiche nipponiche nelle relazioni internazionali. Verrà poi studiato il linguaggio mediatico, nonché di traduzione ed interpretazione, e gli attori che ne fanno parte. Si cercherà di capire il perché questa tematica venga considerata una delle più dibattute nel mondo nipponico ed internazionale dal post guerra ad oggi.
In conclusione si cercherà di mettere in luce la parte medico scientifica: come le comfort women abbiano sofferto di disturbi post traumatici da stress e come questo possa aver influenzato i resoconti mediatici successivi.