Abstract:
Essendo uno dei più celebri poeti americani di tutti i tempi, gli studiosi hanno celebrato Robert Frost con innumerevoli studi sulla sua produzione poetica.
La critica si divide due interpretazioni del lavoro di Frost, privilegiando gli aspetti metaforici, e quindi figurativi, della sua poesia, rispetto a quelli realistici, difesi da una minoranza.
Questo lavoro vuole soffermarsi sugli aspetti realistici della poesia di Frost, attraverso un'analisi di North of Boston, il testo che lo diede alla gloria, per mostrare come essi non siano opposti all'interpretazione metaforica, se questa deriva da una lettura letterale del testo. Il progetto intende studiare il realismo sia tentando di correggere una parte della confusione che circonda la molto conosciuta e popolare poesia di Frost, e tentando di identificare gli elementi tecnici che creano il suo realismo.
In un primo luogo, è necessario definire un sistema di riferimento, un a terminologia corretta, per permettere una collocazione flessibile della tecnica di rappresentazione di Frost in un contesto specifico, basato sulla correzione della diffusissima convinzione che "realismo" significhi un esercizio di completa riproduzione della realtà in tutti i suoi dettagli. Sarà analizzato come Frost, in realtà, abbia rifiutato tale lettura metaforica della sua poesia e come egli interpretasse la metafora come un'astrazione che aggiungesse senso al testo, invece che come l'applicazione di un tropo. In secondo luogo, questo lavoro analizzerà gli aspetti realistici più evidenti del testo, considerati una delle ragioni del successo di Frost nel suo riuscire a rivolgersi ad un grande, non accademico, pubblico, mantenendo l'attenzione sulla tecnica descrittiva e drammatica ed il senso di concretezza che ne deriva. In terzo luogo, ci si rivolgerà agli aspetti più complessi del realismo di Frost, dando particolare rilevanza alle implicazioni narratologiche e linguistiche del testo.